Paesaggi variegati, mare e spiagge, dolci vedute collinari, le vicine montagne, e una grande storia.
Il Piceno, territorio anticamente popolato dagli insediamenti dei Piceni (IX – IV sec. a.C.),
offre molto più del semplice turismo balneare.
Villa Helvetia, nella graziosa Grottammare, è infatti nel cuore del territorio piceno costiero,
quello dei lungomare lussureggianti di palme e oleandri e dei borghi antichi affacciati sul mare.
Ma abbandonando la costa, per delle giornate rubate al mare e interamente dedicate all’arte
e alla storia, così come alla natura e all’enogastronomia, il passo è breve verso i tesori dell’entroterra.
Sicuramente tutti da scoprire i borghi di Acquaviva Picena, Monteprandone, Ripatransone e Offida.
Quattro paesi, veramente a portata di mano, e rappresentativi della ricchezza storica e
culturale del Piceno.
La prima ha come simbolo la sua fortezza medievale con l’imponente mastio di 22 metri.
Da non perdere anche le sue specialità culinarie, come il coniglio alla ‘ncip-‘nciap e le pesche, profumati dolci tipici.
A Monteprandone è protagonista la storia di S. Giacomo della Marca,
nato qui nel 1393 e grande promotore culturale.
Nel Convento di S. Maria delle Grazie e nel Museo dei Codici la sua vita e le importanti opere,
tra cui la sua celebre biblioteca, espressione della cultura francescana del ‘400.
Ripatransone è una culla straordinaria di arte e storia: il centro storico tipicamente medievale,
i palazzi rinascimentali e barocchi, i musei, le tante chiese, e poi il curioso Vicolo più stretto d’Italia.
Infine Offida, stupendo paese della tradizione e del mistero.
Incarna bellezza e suggestione la sua S. Maria della Rocca, tempio romanico-gotico senza
eguali nelle Marche, di origini longobarde (XI sec.).
La sua Piazza del Popolo è un vero e proprio gioiello con il Palazzo Comunale nel quale è
ospitato il Teatro del Serpente Aureo.
Anche qui l’enogastronomia è molto rinomata: è il territorio dei grandi vini piceni e soprattutto il cuore della nuova
DOC Offida, che nasce dalla riscoperta del patrimonio viticolo autoctono. Funghettie mistrà sono poi due specialità
fine pasto dedicate alla profumata anice picena.
Dai borghi medievali alle vere e proprie città d’arte: indispensabile infatti una gita ad Ascoli
Piceno e a Fermo, antiche rivali nel controllo del territorio. Ascoli, la stupenda città del
travertino, delle “cento torri”, della indimenticabile Piazza del Popolo. Ma anche la Ascoli
dalle mille facce e mille storie: quella picena, romana, e ancora la longobarda, la medievale,
la rinascimentale e la barocca. Anche Fermo ha una lunga storia da raccontare, ben 30 secoli
di arte e cultura evidenti nella sua Piazza del Popolo con il celebre Palazzo dei Priori; nella
rinomata Biblioteca Comunale, la migliore nelle Marche e tra le più ricche in Italia; nel suo
Teatro dell’Aquila, e nella bella cattedrale gotica.
Rimanendo nel Fermano, da non perdere due piccoli gioielli di questo territorio, Torre di Palme
(frazione di Marina Palmense) e Moresco.
Il percorso ideale prosegue risalendo le dorsali collinari verso i Monti Sibillini e l’omonimo
Parco Nazionale. Anche qui la natura, nella sua espressione più piena, non è la sola protagonista.
Accanto alla ricchezza della flora e della fauna, scrigni di storia e tradizioni sono i borghi di Amandola,Arquata del Tronto
(parte anche del Parco Nazionale Gran Sasso – Laga, insieme ad Acquasanta Terme), Montefortino, Montegallo e Montemonaco.
Anche magia e mistero sono
nell’aria in questa zona dei Sibillini: siamo infatti nel Versante della Magia, quello legato alle
leggende del fantastico Lago di Pilato o delle suggestive Gole dell’Infernaccio.
Alcune foto della nostro territorio: